La visita di Zelensky a Washington, inizialmente pianificata per rafforzare il sostegno americano all'Ucraina e assicurarsi nuovi aiuti economici e militari, si è trasformata in un confronto diretto e imprevisto con il presidente Trump. Fonti vicine all'amministrazione americana hanno riferito che il leader statunitense ha adottato un tono estremamente aggressivo, intimando a Zelensky di accettare un compromesso con Mosca o rischiare di perdere completamente il supporto americano.
"State giocando con la vita di milioni di persone. State giocando con la Terza Guerra Mondiale", avrebbe dichiarato Trump durante l'incontro, secondo quanto riportato da fonti diplomatiche. La reazione di Zelensky non si è fatta attendere: "Siete mai stati in Ucraina per vedere con i vostri occhi cosa stiamo affrontando?", avrebbe replicato il presidente ucraino. Questo botta e risposta ha segnato la rottura immediata dell'incontro, con Trump che ha annullato il pranzo di lavoro e la conferenza stampa congiunta, lasciando il leader ucraino in una posizione estremamente delicata.
Il Cremlino ha accolto con soddisfazione il risultato dell'incontro tra Trump e Zelensky. Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha definito la visita del presidente ucraino a Washington "un fallimento politico e diplomatico totale", aggiungendo che "il regime di Kiev continua a rifiutare ogni possibilità di pace, dimostrando una totale irresponsabilità."
Dmitry Medvedev, vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo, ha ulteriormente rincarato la dose affermando: "Finalmente, il maiale impudente è stato messo al suo posto nello Studio Ovale."
In risposta agli sviluppi di Washington, i leader europei hanno immediatamente riaffermato il loro sostegno all'Ucraina. Il cancelliere tedesco Annalena Baerbock ha parlato in un intervento televisivo, definendo il comportamento di Trump "l'inizio di una nuova era di scandali e instabilità."
"Dobbiamo difendere l'ordine internazionale basato sulle regole e sulla giustizia, altrimenti nessun Paese libero con un vicino più potente potrà più dormire sonni tranquilli", ha dichiarato Baerbock.
Anche il primo ministro britannico Keir Starmer ha espresso il pieno appoggio del Regno Unito a Kiev, contattando direttamente Zelensky per rassicurarlo sulla "fermezza del supporto britannico nei confronti dell'Ucraina". Il presidente francese Emmanuel Macron ha proposto di rilanciare il dibattito sulla deterrenza nucleare europea, in seguito alle preoccupazioni espresse dal cancelliere tedesco Friedrich Merz sulla necessità di una maggiore autonomia strategica dell'Unione Europea.
Tra le nazioni europee più attive nel dibattito diplomatico si distingue il Lussemburgo. Il primo ministro Luc Frieden ha sottolineato la necessità di un approccio unificato da parte dell'Europa, proponendo la nomina di un rappresentante unico per gestire i negoziati relativi alla guerra in Ucraina.
"Non possiamo permettere che il destino della sicurezza europea dipenda dalle oscillazioni politiche interne di Washington. L'Europa deve assumere una posizione chiara e coordinata", ha dichiarato Frieden, ricevendo il sostegno di diversi leader dell'UE, tra cui la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
Con Trump che sembra determinato a ridurre il supporto americano a Kiev e Mosca che sfrutta la situazione per rafforzare la propria posizione, l'Europa si trova di fronte a una sfida storica. La questione ora non è solo il futuro dell'Ucraina, ma anche il ruolo dell'Europa come attore geopolitico indipendente.
"Il mondo libero ha bisogno di una nuova leadership, e spetta a noi europei raccogliere questa sfida", ha dichiarato Kaja Kallas, responsabile della politica estera dell'UE.
Nel frattempo, l'Ucraina continua a fare affidamento sul sostegno dei suoi alleati europei, sperando che l'unità mostrata finora non vacilli di fronte a queste nuove turbolenze diplomatiche. Il vertice straordinario del Consiglio Europeo, previsto per la prossima settimana, potrebbe essere decisivo per determinare il prossimo passo dell'Unione nella sua strategia verso il conflitto in Ucraina.
L'incontro ad alta tensione tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nello Studio Ovale ha scatenato reazioni su scala internazionale. Questo scontro, destinato a essere ricordato come uno dei momenti più critici nelle relazioni diplomatiche, arriva a tre anni dall'invasione russa dell'Ucraina e ha attirato l'attenzione globale.
Di fronte a questa situazione, il Lussemburgo, in linea con gli alleati europei, ha ribadito il proprio sostegno incondizionato a Kyiv. Il primo ministro Luc Frieden ha dichiarato con fermezza che il paese rimarrà al fianco dell'Ucraina nella sua lotta per la "libertà e il rispetto del diritto internazionale". Le sue parole, pronunciate poche ore dopo la disputa tra Trump e Zelensky, confermano che la posizione del Lussemburgo sulla guerra in Ucraina resterà invariata, indipendentemente dagli sviluppi politici a Washington.
Parallelamente a questa dichiarazione di sostegno, il governo lussemburghese ha proposto un'iniziativa per rafforzare il ruolo dell'Unione Europea nei negoziati per la pace. Frieden, che già il 19 febbraio aveva sottolineato l'importanza di una maggiore coesione tra i paesi europei, ora suggerisce che l'UE nomini un rappresentante unico per comunicare le proprie posizioni nei consessi internazionali.
Questa proposta, attualmente in discussione a Bruxelles, ha ricevuto il plauso di numerosi leader europei. Kaja Kallas, a capo della diplomazia europea, ha commentato:
"È ormai evidente che il mondo libero ha bisogno di una nuova guida. Noi europei dobbiamo essere pronti a raccogliere questa sfida."
Nel mezzo di queste discussioni, alcune voci hanno sollevato interrogativi sul ruolo del presidente francese, Emmanuel Macron, nel coordinamento delle risposte europee. Alcuni paesi, tra cui Romania e Repubblica Ceca, hanno espresso malcontento per non essere stati invitati a un incontro riservato all'Eliseo lo scorso 17 febbraio.
Tuttavia, il governo lussemburghese ha negato ogni divergenza con Parigi, ribadendo che sostiene qualsiasi iniziativa che favorisca una risposta coordinata all'aggressione russa. Inoltre, Frieden ha ricordato la sua partecipazione a un'altra riunione due giorni dopo e ha assicurato di essere costantemente impegnato in consultazioni bilaterali con i leader europei, incluso Macron.
Il Lussemburgo mantiene una posizione chiara e coerente: il sostegno all'Ucraina resta una priorità della sua politica estera. In vista di un vertice straordinario del Consiglio Europeo previsto per giovedì prossimo, Frieden ha confermato che il Lussemburgo continuerà a fornire "sostegno politico, finanziario, umanitario e militare" all'Ucraina.
Queste dichiarazioni arrivano in un momento di particolare tensione, dopo che Donald Trump ha detto chiaramente a Zelensky:
"Fate un accordo con la Russia, altrimenti il nostro sostegno terminerà."
Con gli Stati Uniti che rivedono il loro impegno e l'Europa chiamata a una risposta unitaria, il Lussemburgo si conferma uno degli attori più risoluti nel difendere l'integrità e la sovranità ucraina in un contesto geopolitico sempre più incerto.
Il dibattito sulla riforma delle pensioni è iniziato nell’ottobre scorso e ora si avvicina alla sua fase conclusiva. A metà marzo, la Camera dei Deputati (Chambre des députés) terrà una seduta consultiva per delineare la direzione delle prossime modifiche normative.
Mentre i sindacati (syndicats) e la Camera dei Lavoratori (Chambre des salariés) insistono sul fatto che le riserve del sistema pensionistico siano ancora consistenti e che le proiezioni attuali siano eccessivamente pessimistiche, l’Ispettorato Generale della Sicurezza Sociale (IGSS - Inspection générale de la sécurité sociale) ha recentemente pubblicato un rapporto che evidenzia il rischio di un’erosione più rapida del previsto del fondo pensionistico. Secondo tale rapporto, la riserva di 27 miliardi di euro attualmente a disposizione potrebbe esaurirsi prima di quanto ipotizzato nelle precedenti previsioni.
Questo campanello d’allarme ha spinto il governo e i legislatori a considerare riforme più incisive. Tra le ipotesi sul tavolo vi sono l’aumento dell’età pensionabile o la rimodulazione degli importi degli assegni pensionistici. Ma qual è oggi il livello reale delle pensioni in Lussemburgo?
Secondo il rapporto della Sicurezza Sociale del 2024, l’importo medio della pensione erogata nel dicembre 2023 è stato di 2.398,30 euro al mese. Questo valore include tutte le tipologie di pensione, tra cui quella di vecchiaia, il prepensionamento, l’invalidità e le pensioni di reversibilità.
Tuttavia, l’ammontare della pensione varia a seconda della carriera lavorativa e della località in cui si è lavorato. Vi sono infatti significative differenze tra le diverse categorie di pensionati:
I lavoratori che hanno trascorso l’intera carriera in Lussemburgo hanno ricevuto nel 2022 una pensione media di 3.569,99 euro al mese. In questa categoria, gli uomini hanno percepito in media circa 4.500 euro, mentre le donne meno di 3.000 euro.
I pensionati con una carriera lavorativa mista, ossia che hanno lavorato sia in Lussemburgo che in altri paesi, ricevono pensioni inferiori dallo Stato lussemburghese. Questa categoria, nota come pensionati transfrontalieri (frontaliers), ha percepito nel 2022 una pensione media di 1.614,50 euro al mese. Spesso, questi lavoratori ricevono anche pensioni da altri paesi, ma tali importi non sono stati inclusi nel rapporto ufficiale.
Ad oggi, il governo non ha ancora preso una posizione definitiva sulle riforme da adottare. L’obiettivo della riunione parlamentare di metà marzo sarà quello di ascoltare le diverse opinioni delle parti sociali e politiche per delineare un percorso chiaro.
Mentre alcuni legislatori spingono per un cambiamento più profondo e strutturale, altri ritengono che siano sufficienti piccoli aggiustamenti e una gestione più efficiente delle risorse per evitare misure drastiche.
La grande domanda rimane: il Lussemburgo si avvierà verso una riforma radicale del sistema pensionistico o si limiterà ad alcuni interventi mirati? La risposta potrebbe arrivare nelle prossime settimane, con implicazioni dirette per milioni di pensionati e lavoratori.
L'introduzione di questa nuova linea tramviaria consente ai passeggeri di viaggiare direttamente da Kirchberg, uno dei principali poli finanziari e amministrativi del Paese, all'aeroporto di Findel senza necessità di effettuare cambi. Il progetto si inserisce in una più ampia strategia del governo volta a promuovere la mobilità sostenibile e a ridurre la dipendenza dai veicoli privati.
La linea tramviaria comprende due nuove fermate che rendono il tragitto ancora più comodo e accessibile:
Stazione "Senningerberg - Héienhaff": situata in prossimità del parcheggio P+R sulla strada di Treviri (Trier), offre ai viaggiatori la possibilità di lasciare l'auto e proseguire comodamente in tram.
Stazione "Aeroporto di Lussemburgo - Findel": collocata proprio all'ingresso del terminal, facilita l'accesso ai voli per i passeggeri, migliorando la connettività dell'aeroporto con il centro città e le aree circostanti.
Entrambe le stazioni sono inoltre collegate a diverse linee di autobus, garantendo un'integrazione ottimale con il resto della rete di trasporto pubblico.
Il Ministero della Mobilità di Lussemburgo ha dichiarato che l'attivazione di questa linea tramviaria è solo una delle tante iniziative previste per migliorare le infrastrutture del trasporto pubblico. A breve, la stazione "Senningerberg - Héienhaff" diventerà un importante snodo per gli autobus RGTR, con un aumento delle linee in servizio. Questo sviluppo risulterà particolarmente vantaggioso per i passeggeri provenienti dalle regioni orientali del Paese e dalla Germania.
L'attivazione della linea tramviaria per l'aeroporto segna un ulteriore traguardo per il sistema di trasporto pubblico gratuito del Granducato. Oltre a contribuire alla riduzione del traffico stradale, questa innovazione migliora l'accessibilità per i passeggeri, il personale dell'aeroporto e i residenti delle zone limitrofe.
A partire da oggi, i viaggiatori potranno raggiungere l'aeroporto di Findel senza costi aggiuntivi, utilizzando il tram come opzione rapida e sostenibile. Questa iniziativa consolida ulteriormente la posizione di Lussemburgo come uno dei leader europei nel settore della mobilità urbana, rafforzando il suo impegno per un trasporto pubblico moderno, efficiente e a misura di cittadino.
Il settore dei taxi, da sempre una componente essenziale del trasporto aeroportuale in Lussemburgo, si trova ora a fare i conti con un concorrente inaspettato: il tram gratuito. La nuova linea, che collega direttamente il quartiere finanziario di Kirchberg all'aeroporto, elimina la necessità di cambi di mezzo e riduce i tempi di viaggio, rappresentando un'opzione allettante per molti viaggiatori.
Paulo Leitao, presidente della Fédération des Taxis du Luxembourg, ha espresso la sua preoccupazione:
"È difficile quantificare il calo esatto della clientela, ma è indubbio che perderemo una parte significativa dei nostri passeggeri. L'arrivo del tram è certamente un grande progresso per il trasporto pubblico, ma rischia di compromettere la sopravvivenza del nostro settore, già provato dalla crescente concorrenza".
A rendere la situazione ancora più complicata è il fatto che il trasporto pubblico in Lussemburgo è interamente gratuito, una misura introdotta nel 2020 che ha ridisegnato le abitudini di mobilità dei cittadini e dei visitatori.
Se da un lato alcuni conducenti temono una drastica riduzione delle corse, altri sostengono che i taxi continueranno a svolgere un ruolo cruciale. Per chi ha bisogno di un servizio personalizzato, viaggi notturni o trasporti con bagagli voluminosi, il taxi resterà una scelta indispensabile.
Paulo Leitao ha sottolineato questo punto:
"Il tram sarà un'ottima alternativa per i passeggeri con bagagli leggeri e che viaggiano in orari compatibili con il servizio tranviario. Tuttavia, per chi necessita di spostamenti diretti, viaggi notturni o tratte fuori dalle linee convenzionali, il taxi rimarrà l'opzione più adatta".
Non è la prima volta che il settore dei taxi in Lussemburgo affronta una sfida simile. Solo pochi mesi fa, l'arrivo di Uber aveva già scosso il mercato. Tuttavia, a differenza del tram, molti tassisti hanno visto la piattaforma di ride-sharing come un'opportunità per modernizzare e diversificare il loro servizio, piuttosto che una minaccia diretta.
Stavolta la situazione appare più critica. "Se non verrà trovato un equilibrio tra il trasporto pubblico e privato, l’impatto economico sui tassisti potrebbe essere devastante", ha avvertito Leitao.
L'apertura della nuova linea tranviaria pone una sfida urgente: trovare un modello di coesistenza tra i taxi e il trasporto pubblico. I tassisti chiedono al governo lussemburghese di considerare soluzioni che garantiscano equità nella distribuzione della clientela.
Il presidente della Fédération des Taxis ha concluso:
"Ci auguriamo che questa trasformazione avvenga con una strategia ben pianificata, che non solo rafforzi il trasporto pubblico, ma che preservi anche il ruolo del servizio taxi nel sistema di mobilità nazionale".
Nei prossimi mesi si vedrà se l'adozione del tram per raggiungere l'aeroporto diventerà la norma per i viaggiatori, e se l’industria dei taxi sarà in grado di adattarsi a questa nuova realtà o se ci troveremo di fronte a una crisi nel settore del trasporto privato in Lussemburgo.
Tradizionalmente, il termine legale per la presentazione delle dichiarazioni fiscali era fissato al 31 marzo. Tuttavia, negli ultimi anni, questa scadenza è stata estesa fino al 31 dicembre. Quest'anno, coloro che intendevano presentare la documentazione entro marzo, come da prassi precedente, non potranno farlo, poiché i moduli ufficiali non saranno ancora stati rilasciati.
Il motivo principale di questo ritardo è legato all'integrazione del sistema di dichiarazione precompilata sulla piattaforma MyGuichet. Secondo quanto dichiarato dall'ACD, nei primi tre mesi del 2025, i dati relativi agli stipendi e alle pensioni dei contribuenti saranno raccolti automaticamente dai datori di lavoro e dagli enti previdenziali e registrati direttamente nel sistema. Questo cambiamento ha l'obiettivo di semplificare la procedura, riducendo la quantità di informazioni che i contribuenti devono inserire manualmente.
A partire dal 3 marzo, i contribuenti inclusi in questo nuovo sistema riceveranno una comunicazione ufficiale dall'ACD. La procedura riguarderà coloro che percepiscono esclusivamente redditi da lavoro o pensione e che non richiedono detrazioni fiscali superiori alla soglia minima prevista (Modèle 100).
Questi contribuenti avranno tempo fino al 28 marzo per rispondere alla comunicazione ricevuta, decidendo se confermare la dichiarazione precompilata o optare per le modalità tradizionali di dichiarazione fiscale.
Per i contribuenti che non riceveranno la comunicazione relativa alla dichiarazione precompilata, la possibilità di presentare la dichiarazione fiscale sarà disponibile a partire dal 7 aprile.
Inoltre, nel caso in cui i datori di lavoro non abbiano ancora trasmesso il certificato annuale di reddito dei propri dipendenti, non vi è motivo di preoccupazione. Il termine ultimo per la presentazione delle dichiarazioni fiscali è stato esteso fino al 31 dicembre 2025, garantendo ai contribuenti tempo sufficiente per completare e inviare la documentazione fiscale necessaria.
L'introduzione di questo nuovo sistema rientra nelle strategie del governo per la digitalizzazione e la semplificazione delle procedure amministrative in Lussemburgo. Le modifiche sono finalizzate a rendere il processo di dichiarazione fiscale più rapido, intuitivo ed efficiente, garantendo al contempo una maggiore accuratezza nella gestione delle informazioni.
Tuttavia, coloro che preferiscono continuare a utilizzare i metodi tradizionali di dichiarazione fiscale potranno comunque farlo, senza alcuna restrizione. Il nuovo sistema offre quindi un'opzione aggiuntiva senza sostituire completamente il vecchio metodo, assicurando flessibilità e adattamento alle esigenze di ogni contribuente.
Negli ultimi mesi, la tassazione sui genitori separati con affido condiviso è stata oggetto di accese discussioni. Attualmente, uno dei due genitori può essere classificato nella categoria fiscale 1A, mentre l'altro rimane nella categoria 1, con un'esenzione fiscale di 5.400 euro per figlio.
Tuttavia, il nuovo sgravio fiscale rappresenta un passo intermedio verso una riforma più ampia del sistema fiscale, prevista entro la fine della legislatura. Roth ha dichiarato che il progetto di revisione fiscale sarà presentato ufficialmente nel corso dell'anno, anche se non è ancora stato definito in forma di disegno di legge.
Diane Adehm, parlamentare e presidente della Commissione Finanze, ha spiegato che la riduzione fiscale verrà applicata in modo progressivo, con un'attenzione particolare alle famiglie con un reddito annuo inferiore ai 76.000 euro. Secondo Adehm, l'obiettivo principale della misura è fornire sostegno economico alle famiglie con minori risorse.
Inoltre, i genitori con affido condiviso avranno la possibilità di alternarsi annualmente tra la categoria fiscale 1A e la categoria 1. Nel caso di due figli, ciascun genitore potrà dichiararne uno nella propria dichiarazione fiscale, garantendo così una distribuzione più equa dei benefici.
L'effettiva applicazione della riduzione fiscale non ha ancora una data precisa. Diane Adehm ha sottolineato che l'obiettivo è implementarla già nel corso di quest'anno, ma non è chiaro se sarà possibile renderla retroattiva al 1° gennaio.
Nel frattempo, Sam Tanson, deputato del partito dei Verdi, ha proposto di estendere la categoria fiscale 1A a entrambi i genitori con affido condiviso, ma questa ipotesi è stata respinta da Gilles Roth, il quale ha ritenuto che ciò comporterebbe "un vantaggio fiscale eccessivo". Nonostante la bocciatura della proposta, Adehm ha ribadito che l'attuale riduzione fiscale, pur non garantendo una piena equità tra i genitori separati, rappresenta comunque un progresso significativo.
Secondo i dati forniti dalla Caisse pour l’avenir des enfants, in Lussemburgo solo un centinaio di famiglie hanno usufruito della ripartizione degli aiuti economici per i figli tra entrambi i genitori separati. Nella maggior parte dei casi, tali accordi vengono definiti direttamente nel quadro delle separazioni e nei documenti ufficiali di divorzio.
Questa riforma si inserisce nel quadro più ampio delle misure volte a migliorare il sistema fiscale e a garantire un maggiore sostegno economico alle famiglie con figli. Tuttavia, resta da vedere fino a che punto questa modifica influenzerà la situazione finanziaria dei genitori con affido condiviso e se in futuro verranno adottate ulteriori misure per rafforzare i benefici fiscali destinati a questa categoria.
Secondo il LSAP, il Lussemburgo ha bisogno di una commissione speciale che possa esaminare i casi eccezionali di regolamentazione degli immigrati. La questione è stata discussa nella commissione parlamentare degli Affari Interni su richiesta dello stesso partito.
Liz Braz, deputata LSAP, ha sottolineato la necessità di maggiore trasparenza nel processo decisionale relativo ai migranti:
"Dobbiamo garantire che esistano norme chiare e prevedibili, in modo che le persone possano essere sempre consapevoli della loro situazione e delle loro prospettive di regolarizzazione. Il destino di chi cerca un futuro in Lussemburgo non può dipendere esclusivamente dalla decisione discrezionale di un ministro."
Nonostante questa richiesta, Gloden ha ribadito che il sistema attuale, introdotto già dal suo predecessore Jean Asselborn, è sufficiente e non necessita di ulteriori modifiche.
L'arrivo del nuovo governo ha determinato un irrigidimento delle politiche di accoglienza. Le autorità hanno posto l'accento sulla necessità di ridurre il numero di richiedenti asilo e di controllare con maggiore rigore le richieste di protezione internazionale.
Il ministro degli Interni ha chiarito che non sono previsti ampliamenti delle vie legali per l'immigrazione né agevolazioni per la regolarizzazione degli immigrati presenti sul territorio. L'obiettivo dichiarato del governo è quello di rendere più restrittive le condizioni per la concessione dello status di rifugiato.
Gloden ha evidenziato che il governo già collabora attivamente con le principali organizzazioni non governative impegnate nella tutela dei migranti. Tra queste, il CLAE (Comitato per il Coordinamento delle Associazioni di Stranieri), HUT (Aiuto ai Migranti in Difficoltà) e ASTI (Associazione per il Sostegno ai Lavoratori Migranti).
Il ministro ha spiegato che queste organizzazioni trasmettono le richieste dei migranti alle autorità competenti. Ogni anno, vengono organizzati tra tre e quattro incontri con tali enti per esaminare i dossier più urgenti. Nel 2024, circa 100 persone hanno ottenuto il permesso di soggiorno attraverso questo meccanismo. Gloden ha ribadito la volontà di mantenere questo approccio flessibile senza introdurre ulteriori misure straordinarie.
Liz Braz ha avvertito che l'attuale normativa non fa che aumentare l'incertezza tra i richiedenti asilo, con ripercussioni negative anche sul mercato del lavoro. Secondo la deputata LSAP, molti migranti trascorrono anni in Lussemburgo in attesa di una risposta definitiva sul loro status, nel frattempo i loro figli frequentano le scuole locali e molti iniziano a lavorare. Tuttavia, alla fine del processo, si vedono negare il permesso di soggiorno e sono costretti a lasciare il Paese.
Braz ha aggiunto:
"L'economia lussemburghese ha bisogno di manodopera. Nei prossimi decenni, la domanda di lavoratori supererà di gran lunga l'offerta disponibile. È quindi logico valutare se queste persone possano integrarsi attraverso il lavoro anziché essere espulse, anche nel caso in cui la loro richiesta di asilo venga respinta."
Gloden ha ribadito che non vi sarà alcuna riforma imminente in materia di immigrazione e asilo. Ha dichiarato che il governo continuerà a gestire la questione nel quadro normativo già esistente e che non verrà creato alcun nuovo meccanismo di regolarizzazione per i migranti.
Ha inoltre sottolineato che le politiche migratorie saranno ulteriormente inasprite per ridurre il numero di nuovi arrivi nel Paese.
L'orientamento del governo sembra essere quello di mantenere una linea dura sull'immigrazione, almeno nel breve periodo. Tuttavia, le esigenze del mercato del lavoro e le pressioni derivanti dalle crisi umanitarie potrebbero rendere inevitabili modifiche future alla politica migratoria del Paese. Resta da vedere se le attuali restrizioni rimarranno in vigore o se l'esecutivo sarà costretto a riconsiderare la propria posizione nei prossimi anni.